C’è un pane che non nasce per essere subito spezzato, ma attende, resiste, custodisce il tempo: I Viscuotti.
Nati dall’urgenza di non sprecare, di sopravvivere a lungo senza perdere il sapore, questi pani accompagnavano pastore e contadino, soldato e marinaio, bambino e lavoratore.
Inzuppati nel latte, nel vino o nel caffè; serviti con pomodori e olio, con verdure dell’orto o anche solo con l’acqua di mare.
Il pane duro ha attraversato la storia: è il pane dei ricordi, è l’arte di trasformare poco in abbastanza, l’intelligenza della sopravvivenza, il sapore di una carezza nascosta tra due fette.
Realizzati anche con farina mista integrale e crusca tostata, sono ricchi di fibre, fragranti, leggeri, croccanti:
ma la loro vera magia si risveglia con l’acqua.
Basta un gesto per riportarli in vita.